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Quella di Luciana Cannatà è una preghiera semplice, ma in realtà non facile, perché proviene da una spiritualità profondissima. Trasmette tutto questo attraverso versi semplici, ispirati, ed immagini essenziali. Le riflessioni che accompagnano le stazioni della Via Crucis sono sobrie, misurate: ma non sono mai rugose, aride: ad esprimerle, sono sempre parole aurorali, festive. E, dietro l'apparente povertà del dire, si intravede molto altro: come se la semplicità tendesse al massimo la possibilità semantica di ogni parola, fino a trasformarla in un peso intollerabile, per il lettore.